di Ruggero Tantulli
Con oltre il 52% dei voti, Luis Arce (Mas) vince le presidenziali boliviane al primo turno, evitando il ballottaggio. Una vittoria netta per i socialisti, che interrompono l'esperienza del governo ad interim, nato dal golpe contro Evo Morales, e riportano la democrazia nel Paese. I video raccolti per ilPeriodista da Santa Cruz de la Sierra a un giorno dalle elezioni
Il giorno dopo la vittoria del Mas è festa per le strade della Bolivia. Quanto meno per chi ha votato Luis "Lucho" Arce, ex ministro dell'Economia nei governi di Evo Morales e delfino del leader indio, che potrebbe non solo tornare in Bolivia, ma addirittura entrare nel governo socialista. Un'eventualità per ora solo astratta, anche se in molti sperano che la larga affermazione del Movimiento al socialismo al primo turno sia l'inizio di un nuovo ciclo positivo per l'economia boliviana, cresciuta esponenzialmente proprio negli anni del socialismo indigeno e della 'Evonomics'.
Una vittoria «senza frode», come tiene a precisare questo ragazzo a ilPeriodista:
Le accuse di brogli, infatti, si riferiscono alle elezioni del 2019, quando sempre i socialisti - guidati proprio da Morales - avevano ottenuto la vittoria. L'Organizzazione degli Stati americani e la destra boliviana contestarono la regolarità dello spoglio, facendo sì che si scatenassero violente proteste, con tanto di morti e feriti. Peccato che quelle accuse ai danni del Mas si siano rivelate false, come hanno documentato svariati studi indipendenti, alcuni dei quali commissionati da prestigiose università statunitensi. Eppure quelle proteste portarono al golpe, cui è seguito un governo ad interim retto dall'autoproclamata presidente Jeanine Áñez.
Nel video il commento di una ragazza a ilPeriodista, da Santa Cruz de la Sierra:
Ecco altri video da Santa Cruz de la Sierra:
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